PRO-VOCAZIONI * CONTEMPLAZIONE E AZIONE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 88 n.5 - MAGGIO 2015)
Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.
<<Seguitemi, vi farò pescatori di uomini >> (Mt 4,19)
- E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: andarGli dietro!
- E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: pescare anime!
Una parola, solo una parola è stata sufficiente a Gesù per invitare tutti alla Sua sequela.
Una risposta, solo una risposta affermativa di conseguenza, ha tutta la fede, tutta la speranza e tutta la carità dei figli in cammino.
In quel “seguimi”, c'è l'ardore e l'ardire della Parola e del senso concreto del messaggio di Dio fatto all’uomo mentre nell’andare, c’è servizio per il bene delle anime.
In sette lettere, in soli sette lettere, c'è il presupposto di pienezza a quel “sì” dell’obbedienza che è amore e comunione col Padre, principio e fine dell’invito stesso.
Contemplare ed agire (ora et labora) come insegna San Benedetto: due elementi necessari nella vita dei cristiani; contemplazione per riconoscere la Signoria di Cristo, azione per testimoniare la realtà contemplata nella vita quotidiana. In questo modo, sia la contemplazione sia l’azione sono poste sullo stesso piano perché non siano fasi a se stanti e scelte diverse ma assolutamente unite fra loro al punto tale che non c’è contemplazione senza azione né azione senza contemplazione. L’unità, quindi, tra vita contemplativa e vita attiva rende perfetta la vita cristiana e di conseguenza la fusione è perfezione della Chiesa stessa. Prendere da emblema la professione del pescatore - cioè il pescare - è gettare lo sguardo verso orizzonti lontani e finanche misteriosi come avviene appunto quando si fissa la linea di confine del mare. La barca è la dimora del pescatore, seno della Chiesa che l’accoglie; il mare è la forza che spinge la barca, la quale vien trascinata dalle onde dello Spirito Santo anche tra pericoli e tempeste di morte.
Sfogliando tra le pagine di anime ispirate si legge: “Agire sempre, sempre, non stare mai un attimo in ozio. Non perdere tempo”: è ciò che si trova annotato sul Diario del Beato Alberto Marvelli che fa sua anche una frase di Pio XI: “La vita non si può concepire senza azione se non come morte” o sul Diario del Beato Giustino Maria Russolillo: “Ogni bisogno e desiderio di cose o imprese soprannaturali sono prima volontà di Dio e poi bisogno o desiderio mio. Quindi la preghiera relativa ad essi deve essere di non porre ostacoli all’esecuzione dei divini disegni ma di sapere e volere cooperare generosamente”.
Di qui, presenza e carattere dei “contemplattivi”, per usare il nuovo e più moderno vocabolo di Mons. Antonio Bello. Pregare diviene, dunque, la prima azione, la radice appunto, senza la quale ciò che segue non può essere sostenuto ed assorbito. Anche Gesù, prima di ogni decisione e missione, si ritirava in luoghi solitari per invocare il Padre affinché illuminasse, guidasse, aiutasse ogni azione. Seguirne il Suo esempio è la meta sicura per andarGli dietro perché, in questo connubio, c’è tutto il progetto di Dio sull’uomo e la piena realizzazione dell’uomo in Dio.
Prima di ogni azione, buona contemplazione a tutti!