PRO-VOCAZIONI * TENTAZIONE ED OSSESSIONE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 88 n.3 - MARZO 2015)
Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.
<<Non tentare il Signore Dio tuo >> (Mt. 4,7)
- E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: vigilare!
- E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: vincere la tentazione!
La tentazione è una provocazione all’anima ovvero una spinta che urta, a volte furiosa, per saggiarne, provarne, provocarne la fede e l’impegno nel combattere contro le potenze diaboliche.
Essa, per se stessa, non è affatto considerata peccato poiché non è il sentire errato ma il consentire sbagliato.
Dio permette, infatti, che l'uomo venga tentato al solo fine di saggiarne la personalità e la capacità d’amore. Così provocò Abramo, Isacco, Giacobbe… Così provò Israele nel deserto e tanti Santi e Sante nel mondo e nella storia. Dal Siracide si legge: "Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione; abbi un cuore retto e sii cosciente, non ti smarrire nel tempo della seduzione perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore".
L’ossessione, invece, è lo stadio avanzato della tentazione che induce alla esasperazione e disperazione di una determinata questione che fa concentrare tutte le forze, i pensieri ed i sentimenti in una deviazione. Essa ha l’orientamento: o attraverso vie interne come l’immaginazione oppure mediante cause esterne derivanti cioè da stimoli ed occasioni perverse. Si parla, in questi casi estremi di vessazione, possessione, infestazione…
Il discernimento spirituale, l’orazione, il digiuno, i sacramenti, l’abbandono in Dio, l’affidamento a Maria SS., l’obbedienza al direttore spirituale, l’umiltà ed il disprezzo per tutto ciò che non è da Dio, sono tutte armi di difesa utili e necessarie per vincere il tentatore.
Quando poi gli attacchi non si arrendono, è opportuno ricorrere alla preghiera di liberazione esercitata da un qualsiasi presbitero della Chiesa od, in casi più gravi, da esorcismo, possibile solo ad un presbitero autorizzato dal Vescovo.
Essere vigilanti, dunque, è il segnale di allerta posto davanti alla porta di ogni cuore come sentinella a difesa dal male.
“Momenti di ossessione quelle invasioni improvvise, perturbatrici, d’ira, gelosia, vendetta, precipitazione, mollezza ecc. Vegliate e pregate per non entrare in tentazione, lo spirito è pronto, ma la carne è debole. Come quest’altro spirito ti conduce a rovinare l’opera del Signore, sotto pretesto di affrettarla. In questi momenti infernali tacere e pregare, niente fare, o cambiare esternamente. Specialmente non decidere in tali momenti l’espulsione di nessuno. Rovinare le vocazione? Mentre si fa tanto per suscitarle, cercarle? Mai! Lo vorrebbe il nemico, ne hai prova”: ecco qui il segreto che ne completa la vittoria, suggerito dal Beato Giustino Maria Russolillo così come il monito di un grande altro esperto guerriero, San Francesco d’Assisi che dispone un valido atteggiamento sul campo di battaglia: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
Buon combattimento spirituale a tutti!