PRO-VOCAZIONI *USO E ABUSO a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 91 n.8/9 - AGOSTO/SETTEMBRE 2018)

01.08.2018 11:44

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Guai al mondo per gli scandali! E’ inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo >> (Mt 18,7)

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: riguardarsi!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: darsi!
Lì dove interviene la logica del dono, non ci sarà spazio né alle macchinazioni né alle manipolazioni. Usare gli altri per abusare di essi, anche e soprattutto in contesti vocazionali, è abominevole, scandaloso e ripugnante. “Guai agli scandali!”, ammonisce Gesù. Ancor più, “guai a coloro che li provocano!”. Il compito, quindi, di Sacerdoti e Religiosi come guide spirituali, farà da base per ogni proficuo discernimento il quale presuppone fedeltà e serietà oltre che responsabilità alla chiamata di Dio. Nel leggere lo stralcio del documento, così come riportato, se ne facilita la comprensione e (si spera) conseguente adesione: “Il ruolo di adulti degni di fede, con cui entrare in positiva alleanza, è fondamentale in ogni percorso di maturazione umana e di discernimento vocazionale. Servono credenti autorevoli, con una chiara identità umana, una solida appartenenza ecclesiale, una visibile qualità spirituale, una vigorosa passione educativa e una profonda capacità di discernimento. A volte, invece, adulti impreparati e immaturi tendono ad agire in modo possessivo e manipolatorio, creando dipendenze negative, forti disagi e gravi controtestimonianze, che possono arrivare fino all’abuso.” Le controtestimonianze si inseriscono, dunque, negli abusi spirituali che causano fallimento o perdita di obiettivi ed aspettative con sfioriture di vocazioni in boccio. Un monaco benedettino, Anselm Grün, a proposito dell’ abuso spirituale, dichiarava che il lavoro teologico dovesse essere improntato sulla ricerca di una sana spiritualità: «alcune forme di religiosità creano nevrosi e fanatismi, non solo nel Cristianesimo ma anche in altre religioni. Per San Benedetto da Norcia, il fondatore dell’Ordine dei Benedettini, un aspetto della spiritualità sana è avere un cuore aperto». Quest’ apertura spirituale potrà essere racchiusa in soli dieci aggettivi, quale decalogo pronto all’uso ma contro l’abuso. Essi sono: vicinanza, accoglienza, accettazione, attenzione, ascolto, comprensione, riflessione, direzione, coerenza ed adesione. In guardia però! Di questi stessi aggettivi, se manipolati e mal gestiti da false guide spirituali, possono provocare dipendenze; pertanto, per una sana vita interiore, sarà bene leggerne attentamente le avvertenze: essenza del Vangelo di Cristo!