PRO-VOCAZIONI * UN'ECO DAL CIELO: SENTI I SANTI! a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 87 n.11 - NOVEMBRE 2014)
Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.
<<Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste >> ( Mt.5,48
- E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: avvicinare la creatura al Creatore!
- E’ questa la prO-VOCAZIONE nel Discepolo: tendere alla Perfezione Divina!
Onore e gloria a tutti coloro che, canonizzati dalla Chiesa, sono ricordati nel solenne giorno di Ognissanti per celebrare vite pienamente realizzate nel bene e per amore.
Vite che hanno calcato i passi sulla Via di Gesù, vite che hanno gridato forte la Verità, vite che sono e restano dentro la nostra Vita.
Sono uomini e donne di erudita od umile cultura, irascibili o remissivi, forti o deboli, di qualsiasi età, estrazione sociale, nazione e paese. Si somigliano nei tratti del volto di Cristo, amati ed amanti dal e nel cuore di Dio. Gente tra tanta altra gente fatta di quotidianità fra impegni, contrasti, lotte, difficoltà e sofferenze. Anime scelte e chiamate dal Signore per grandi o piccole imprese, per continuare o rinnovare, per essere apostoli, discepoli, profeti, dottori, vittime, martiri o tutte quante queste cose messe insieme. Presenze incisive di pura gioia e di straordinaria virtù.
Son più o meno migliaia, il numero è incerto e qualche santo è finanche scomparso dai calendari annuali e da feste solenni. Sembrano posti alla guida di un viaggio, pionieri in salita sulle vette del cielo, insistenti le voci che incoraggiano a farcela, mai a fermarsi perché solo in Dio è possibile amarsi. Pronti, partenza, via…: la pista corre lungo un sentiero lontano, intralciato da piccoli e grandi sassi a volte finanche da enormi e pesanti massi. Pronti per grazia divina, in partenza col carburante dello Spirito Santo, al via verso il Mistero pasquale. Spesso è corsa ad ostacoli tra fragilità e debolezze che piegano e piagano il proprio percorso di umiliazioni e mortificazioni. E’ di Giovanni Maria Vianney, comunemente conosciuto come il Santo Curato d’Ars, l’osservazione che qui si riporta per una equilibrata introspezione: “I santi conoscevano se stessi meglio di quanto conoscessero gli altri. Ecco perché erano umili!
Sì, perché giungendo a capolinea - quando ad un incrocio lo stop ne blocca il cammino nel mondo, possa spalancarsi la via del Paradiso, qui entrarci, per sempre restarci, con angeli e santi in Dio solo gloriarci. Ed allora, unanimi eleviamo al cielo le parole di Giustino Maria Russolillo – che da Beato si spera diventi santo – come richiamo di eco infinite che non conoscono tempo, né spazio, né dolore e morte: “Dio mio, feriteci tutti di questi desideri cocenti della santità, della gloria, dell’amore vostro!”
Ed allora, facciamoci davvero santi in quel giorno radioso che è vita, che è pace perché un cuore che ama, pur con la morte, dilata e mai tace.