PRO-VOCAZIONI * SEQUELA E MISSIONE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 89 n.6/7 - GIUGNO/LUGLIO 2016)

01.06.2016 19:19

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone: è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. >> (Mt 10,24-25)

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: apprendere!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: comprendere!

Intraprendere la missione è seguire Cristo fino in fondo,  apprenderne il Suo invito e comprenderne la Sua presenza. Andare per questa strada luminosa è lasciarsi accecare come lo fu Paolo di Tarso provocati in sé da un continuo slancio verso l’ autentica libertà poiché  tale decisione riguarda il rapporto che si ha con la propria storia, con il cambiamento, con la vocazione. Sequela, quindi, diventa: domanda e risposta, scelta ed azione di modo che l’intero percorso, segnato da tappe, diventi amore e vita! “L'anima che cammina nell'amore non annoia gli altri e non stanca se stessa” (San Giovanni Della Croce). Per accodarsi alle file dei veri missionari è necessaria però l’educazione ma non certo tenendo alla mano soltanto un manuale d’uso (la Sacra Scrittura) bensì per effetto dell’esperienza intima e comunitaria (la Testimonianza). "Ricordatevi che l'educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l'arte, e non ce ne mette in mano le chiavi (San Giovanni Bosco).

Intraprendere la missione, attenendosi alle  sole informazioni, non è quindi sufficiente se non si procede, seppur a volte a tentoni, per la via giusta. “Il Signore possiede l’anima con una attualità di presa e dominio ineffabilissimo, non come posseggo un libro, lo conservo in biblioteca o lo passo a leggere a un amico ecc. ma sono sempre nelle sue mani, nel suo potere di amore che mi crea, che mi salva, che mi fa suo” (Beato Giustino Maria Russolillo). Ecco perché un discepolo non potrà mai superare il maestro prima che venga da questi istruito né un servo potrà impartire ordini al suo padrone mantenendosi in stato di subordinazione. Sarà, allora, sufficiente essere dei missionari credibili piuttosto che passionali credenti! 

C’è il rischio che, se si conoscesse a priori quanto lunga e faticosa sia questa sequela, ci si avvilirebbe subito del grave peso sul cammino ma avanzare, poco a poco, con fiducia, affidamento e confidenza in Dio, renderà il viaggio molto interessante, sicuramente armonioso, decisamente contagioso. A tal proposito trova effetto l’avvertimento stesso di Gesù quando, pur velando la segnaletica stradale, ne orienta il viaggio misterioso per mezzo della forza e dell’efficacia dello Spirito Santo: “molte cose ho ancora da dirvi ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli  vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future”…