PRO-VOCAZIONI * SCOPERTA E MISSIONE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 89 n.11 - NOVEMBRE 2016)

03.11.2016 10:21

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Chi  avrà trovato la sua vita, la perderà e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà! >> (Mt 10,39)

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: perdere!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: trovare!

Sarà bene analizzare qui, nello specifico, l’ allusione di Gesù in Matteo 10,39! Chiunque ha fatto esperienza di perdere qualcosa e si è poi messo a ricercarla, comprenderà quanto quella mancanza sia importante o necessaria nella propria vita. C’è chi smarrisce una monetina e chi un portafoglio; chi una tenda da campeggio e chi una casa; chi una scarpa e chi una gamba; chi un avanzamento di carriera e chi un lavoro; chi un conoscente e chi un amico caro o familiare... Si possono, cioè, fare tanti esempi di cose piccole e grandi, futili e valenti, dirette ed indirette le quali possono venir a mancare col tempo. L’espressione citata non fa riferimento però a questi episodici fatti di vita ordinaria ma li supera, li amplia, li trascende.  “Perdere” è “trovare”, dunque: due verbi che si coniugano sempre al presente benché presenti lungo tutto il cammino di conversione. "Cercate come chi ha trovato, trovate come chi ha sempre cercato".(Sant'Agostino)

L’ attaccamento alle cose della vita è istintivo ed ha un carattere distintivo nell’ agire umano. Alla base, però, c’è il fatto che non si vuol abbandonare l’egoismo, l’opportunismo, l’egocentrismo, il narcisismo perché, altrimenti, si scoprirebbe il vuoto ed il nulla della umana realtà. L’umiltà, fragilità, caducità, vulnerabilità,  spontaneità e verità sono, invece, le positive conseguenze di questo lasciar perdere per ritrovar se stessi e come - pur volendolo - non sarà mai possibile afferrare il tempo, trattenerlo quanto più e più a lungo, così è del fuggire da se stessi per rincorrere la propria ombra. “Se il tempo fosse oro… potresti anche permetterti di perderlo. Ma il tempo è vita, e tu non sai quanta te ne resta”. (San Josemaria Escrivà de Balaguer)

Tutto il viaggio missionario potrebbe allora trovare sintesi e compimento in ciò che solo resta: perdere la vita per trovar Vita! Tale provocazione di Gesù è molto forte e scomoda in un momento ove sta per concludersi il discorso missionario che si è portato avanti fin’ora e se in partenza potrà pur aver avvilito alcuni, si auspica che al termine ne abbia favorito e giovato almeno a qualcuno. A chi, con buona volontà e perseveranza, è riuscito finalmente ad entrare nella sfera intima e personale che chiude il cerchio e mette il punto! “Dopo essere uscito dalle strette della morte corporale, eccomi come in una nuova sfera più lontana dal mondo e dalle cose sue… rimettiti a Gesù interamente per la vita e per la morte. Non temere. Tutto quello che avvilisce non viene da Lui. Da Lui sono gaudio, pace, amore e vita. Amen”. (Beato Giustino Maria Russolillo)

 


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