PRO-VOCAZIONI * SALARE ED ILLUMINARE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 88 n.7 - LUGLIO 2015)
Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.
<< Voi siete il sale della terra…Voi siete la luce del mondo… >> (Mt 5,13-16 )
- E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: salare ed illuminare nella giusta misura!
- E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: gustare e vedere quanto è buono il Signore!
“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini”.
Gesù con questa semplice e chiara similitudine affida un ruolo, un mandato, un compito all’uomo così come rende salato uno dei minerale presente in natura allo scopo di far meglio gustare i cibi che si mangiano o conservarne altri per più tempo. Condividendo una espressione di San Giovanni Paolo II nel messaggio della XVII GMG a Toronto, “il sale, grazie al quale l'identità cristiana non si snatura, anche in un ambiente fortemente secolarizzato, è la grazia battesimale che ci ha rigenerati, facendoci vivere in Cristo e rendendoci capaci di rispondere alla sua chiamata”.
“Voi siete la luce del mondo; …. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”.
Gesù ricorre anche alla luce per affidare un ruolo, un mandato, un compito all’uomo e rendere presente ciò che si nasconde, dare colore a ciò che oscura, calore a ciò che raggela, armonia a ciò che è monotonia. Condividendo una espressione di San Bernardino da Siena, “colui che parla chiaro ha chiaro l'animo suo, chi parla scuro significa che ha l'animo suo scuro”.
Tutto sia fatto con moderazione e discrezione ovvero, in base ai tempi e nei ritmi stabiliti da Dio. Se infatti si eccede col sale, tutto diventa disgustoso ed impossibile da mangiare per nutrirsi; parimenti, se si accede ad una luce troppo intensa, non si viene illumini ma accecati provocando, di conseguenza, fastidio, alterazione, distorsione, immaginazione al campo visivo.
Le similitudini sono indicative ma incisive, orientano ma ne autenticano il mandato che Dio consegna all’uomo: annunciare a tutti la verità del Vangelo con buon senso che è sapienza, rispetto, delicatezza e moderazione. Un solo pizzico di sale in un piatto di minestra completa, perfeziona e sazia lo stomaco di chi si appresta ad assaggiarla perché, trovandola appunto gustosa, finirà per mangiarla intera e disporsi a prepararne un’altra in un tempo successivo. Un fascio di luce filtrata tra le persiane di una piccola finestra, renderà graduale il risveglio a chi ha trascorso una lunga e profonda notte di sonno prima di apprestarsi con energia, ad affrontare una nuova giornata.
Ecco, dunque, la giusta misura per cambiare e trasfigurare le cose che, da abituali non diventino abitudinarie ed insipide, che da tetre non sfocino in tenebrose e tediose. Cose queste che invadono e riempiono lo spirito, cose che non condiscono le esagerazioni nel bigottismo né le apparenze nei vizi. “L’abitudine di fare in tutto contro il proprio gusto naturale, salvo sempre il dovere e il più perfetto, è per noi la massima garanzia da ogni peccato mortale e veniale deliberato ed è quanto più si avvicini e assomigli alla grazia eccezionale della confermazione nella grazia. Amen. Alleluja”. (Beato Giustino Maria Russolillo)