PRO-VOCAZIONI * PRUDENZA E MISSIONE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 89 n.5 - MAGGIO 2016)

01.05.2016 16:18

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Siate, dunque, prudenti come i serpenti e semplici come le colombe>> (Mt 10,16)

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: prudenza!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: semplicità!

La prudenza è l’aspetto centrale ed equilibrante della missione, conseguenza di un orientamento giusto e di un annuncio vero ed efficace. Giustizia, verità e sequela: in queste prime tre tappe del cammino, infatti, non andranno sottovalutate le difficoltà, gli ostacoli, i pericoli sempre in agguato; proprio come lo è una strada mentre la si percorre, a volte è in discesa, altre volte in salita, spesso tortuosa, solitamente sassosa.  Al dire del Beato Giustino Maria Russolillo, “come prima di far viaggio ci informiamo e stabiliamo quanto riguarda il termine, la via, il mezzo, il prezzo, la compagnia…” così è della prudenza “… per ubbidire ad una ispirazione del momento precedente; allora spesso pareva contro il dettame della prudenza comune, ma poi, specie se vi ho resistito, mi è apparso evidentemente essere venuto da una guida invisibile a cui era conosciuto il futuro e che sempre mi spingeva ad un cieco abbandono nelle mani dell’amore, con l’abnegazione di vedute, desideri e inclinazioni mie, di tutta la mia volontà. Ciò accadeva tanto frequentemente e in cose anche più indifferenti e minute. Mio Dio e mio tutto, perdonate le continue mie resistenze e continuate...”

Continuare ad andare avanti è trasformarsi da viandanti in guide, da chi respira polvere in chi aria pura, da chi striscia nel mondo in chi vola nel cielo, in una parola: da peccatori in santi. Mettere in parallelo poi quattro creature di Dio – il lupo e la pecora, il serpente e la colomba - permette la riflessione per immagini su di una evidente trasfigurazione: dalle tenebre alla luce! Esser guardinghi, astuti e prudenti - come fa l’ occhio del lupo o del serpente - farà prevenire a quello stato più alto dell’anima con la libertà di una semplice pecorella o di una bianca colomba. Chi, infatti, agisce meditando, valutando, considerando le conseguenze dei fatti per una possibile ed attuabile decisione, avrà molti più motivi e probabilità di successo nello sfuggire agli errori o nel disporsi a meglio compiere la volontà di Dio nelle varie circostanze della vita. Il rischio, è ovvio, sarà parte delle segnaletiche stradali. Con ciò, non bisogna intendere l’ispirazione un lanciarsi all’avventura od assecondare gli istinti e farla sembrare richiesta divina. E’ fatto evidente che una “prudenza” così valutata abbia tutta l’aria dell’affidamento totale alla volontà di Dio e non sarà affatto saggio, di fronte poi agli insuccessi, il cambiar direzione, nascondersi, lasciar perdere, rifugiarsi nelle convenienze e sicurezze quotidiane, sfuggire le scomodità evitando di complicarsi la vita. No, non è questa la prudenza! Se, ad esempio, si considera la parabola evangelica del buon samaritano, si riscontrerà appieno il significato di corretta “prudenza”  che è tutta pregna di cristianità e missionarietà. Quel tale, che tutti riconoscono come benefattore per aver soccorso un poveraccio lasciato mezzo morto lungo la strada,  poteva scegliere di non immischiarsi e coinvolgersi in questa disavventura per continuare a pensare ai fatti propri e non correr rischi né noie alle sicurezze di metodici suoi ritmi (così come è stato l’agire del levitico e del sacerdote che, pur avendo l’aria di essere retti, hanno tirato dritto dritto). Fermarsi e chinarsi: questa sì ch’ è prudenza! Farsi carico delle difficoltà e bisogni altrui:questa sì ch’ è prudenza! Soccorrere e provvedere al meglio: questa sì ch’ è prudenza! Avere compassione e fare tutto il possibile per salvare anche solo un’anima: questa sì ch’ è prudenza! E’ certo …perché, come prudentemente S. Giovanni Maria Vianney ha indicato sicura via: “ si può essere santi da fare miracoli ma, se non si ha la carità, non si andrà in paradiso”. La prudenza, dunque, è il freno sull’acceleratore che, paradossalmente, fa correre veloci e spediti verso la giusta direzione, verso …quella benedetta missione!