PRO-VOCAZIONI *MESSAGGERO DI VERITA' (Pietà) a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 96 GENNAIO/FEBBRAIO 2023)

02.01.2023 18:00

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

<<Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera  >> (Gv 16,13)

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: suscitare!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: santificare!

 

Quando si parla di Pietà, tra i doni dello Spirito Santo, non si fa riferimento alla commiserazione piuttosto alla misericordia ovvero alla miseria del cuore umano e non certo per disprezzarlo ma per valorizzarne la sua dignità di fronte all’Altissimo. Invocare lo Spirito di Pietà è il volere essere invasi da una luce che fa intenerire l’animo umano di fronte la debolezza dei piccoli, l’indigenza dei poveri, la compassione per gli ammalati, la vicinanza ai morenti… Riconoscere o riscoprire il dono della tenerezza è riuscire a guardare il mondo e la vita intera con occhi puri, ascoltare con orecchio attento, parlare con voce pacata e comprensibile. Impietosirsi non è compiangersi addosso o compiangere altri ma rispettarsi ed abbracciare tutto e tutti in ciò che si è realmente, autenticamente. Lo Spirito di Pietà rimanda al senso intimo della vera umanità, al valore di tutte le cose create e valevoli per se stesse come parte integrante dell’insieme. Grazie al dono della Pietà spirituale si fortifica anche il senso dell’abbandono fiducioso alla volontà di Dio specie nei momenti di fragilità, di sofferenza, di difficoltà benché si avverte la necessità di quella presenza misericordiosa che può alleggerirne il carico, la fatica, il dolore, la preoccupazione e con ciò ci si approprierà del grandissimo e più eccelso valore che Dio degna ad ogni Sua creatura: l’umiltà! Lo Spirito di Pietà reca in se anche tanta serenità e non c’è ricchezza più grande che possedere un cuore in pace con se stessi benché spogliato di tutte le cose che sente appartenergli solo per bontà divina. La Pietà, inoltre, fa crescere il cuore in generosità donandosi in ciò che si è ed in ciò che si ha per offrire ai propri simili, con un atto di sincero e doveroso amore, ciò di cui si necessita verso bisogni e diritti pari a quelli per se stessi. La Pietà muove l’attenzione, suscita delicatezza, dedizione, tempo, interesse, condivisione…ma, oggi più di ieri, ci si accorge sempre più su quanto sia urgente invocare questo dono perché in tanti cuori esso è stato smarrito od allontanato avendo fatto del proprio ego il centro pulsante del mondo intero ove tutto il resto è percepito piuttosto come estraneo o reso come valore aggiunto, superfluo, utile solo se serve e se non serve gettato via, ignorato, calpestato, sfruttato, maltrattato… E’ così che non si ha più pietà per l’acqua che disseta le nostre arsure perché inquinata, per il sole che riscalda ed illumina perché offuscato dalle tenebre del male, per la terra che ci alimenta e ci sostiene perché frantumato sotto passi incerti di una umanità che tenta di reggersi restando in bilico, per popoli e nazioni che si combattono gli uni contro gli altri, per chi è ferito sotto pesi sociali ingiusti e violenti… E’ così che la vita si piaga sotto una feroce tirannia e ripaga sempre più con l’insensibilità umana non avvertendo dolore interiore né aiuto dall’alto per aprire spiragli di speranza e di pace universale. Un uomo diventerà davvero un eroe e diventerà come Dio, solo quando sarà in grado di guardare un altro uomo dall’alto non per sentirsi superiore a questi ma per potere con Pietà risollevarlo dal basso. Allora sì che combatterà le sue più vili battaglie interiori riuscendo a dominarle e vincerle definitivamente tutte. Finché non si tenderà almeno verso un tale armistizio, si sarà sempre perdenti e più miserevoli dei miserabili di questa vita incapace di pace!