PRO-VOCAZIONI *L'INFERMITA (Esistenziale) a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 92 n.7 - LUGLIO 2019)

08.07.2019 11:31

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati>> (Mt 9,12)                                                

 

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: guarire!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: curarsi!

 

La società contemporanea, nel suo alibi e nella sua teoria ideologica, sta cercando a tutti i costi di proporre una esistenza ove la malattia è messa al bando con una ricerca sempre più spasmodica sul culto del benessere fisico, di bellezza standardizzata ed omologata a gusti e tendenze mondani o virtuali. Parimenti l’umanità, travolta nell’abisso fantastico di questa piacevole sensazione epidermica e mentale, vive ancor più un malessere esistenziale che sfocia finanche nella disperazione che induce spesso al suicidio. L’infermità esistenziale, infatti, racchiude tutti i mali che nei numeri precedenti di questa Rubrica sono stati trattati ed analizzati. Non bisogna, quindi, escludere il tutto dalla sofferenza della vita dell’uomo e tantomeno da quella del cristiano, proprio perché Gesù l’ha considerata, valutata, assunta su di se come il supremo e valido mezzo per potere con Lui solo guarire. Il Cristo, inchiodato alla croce, sperimenta tutti i mali che l’esistenza è soggetta proprio per farsene carico. L’infermità esistenziale racchiude tutto l’essere ma sarà nella misura in cui ciascuno collabora all’opera risanatrice del Cristo, che potrà essere valida e non più invalidante. Ciò implica innanzitutto consapevolezza di quali e quanti mali si è affetti. Solo in un secondo momento si affronterà la malattia, con volontà e determinazione, riconoscendone il valore del prendersene cura con tutti gli strumenti necessari ed utili per debellarla. Questo è il piano di Dio per ciascun uomo e donna di buona volontà. Se non lo si vive è perché si resta aggrappati alla propria infermità non credendo alla potenza salvifica di Cristo stesso benché, il Regno di Dio soffre sì violenze ma solo i violenti riescono a conquistarlo lottando e vincendo ogni forma di minacce e mali esistenziali.