PRO-VOCAZIONI *L'INFERMITA' (Conclusione) a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 92 n.12 - DICEMBRE 2019)

01.12.2019 11:04

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati>> (Mt 9,12)                                             

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: guarire!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: curarsi!
Sul percorso di guarigione, trattato per l’intero anno 2019, sarà bene soffermare l’attenzione - in ultima istanza – anche sulla lettura, la riflessione e l’ annotazione della volontà di guarigione integrale non certo per mezzo della sola conoscenza della malattia, delle cause e dei rimedi per curarla e debellarla bensì dall’agire in tale senso e, quindi, facendo tutto quanto è stato qui descritto. In altri termini, occorrerà mettere in pratica altrimenti il processo di concreta guarigione avverrà mai. Sarà necessario, infatti, far scendere al cuore ciò che la mente ha assorbito per poi far sì che dal cuore si passi alle azioni dirette e conseguenti. Due elementi, inoltre, sono indispensabili per adoperarsi in tal senso: la Parola di Dio (come bugiardino su posologia ed effetti benefici) e l’Eucaristia (il farmaco vero e proprio). La Parola informa e forma al vivere sano per godere di ottima salute; l’Eucaristia trasforma e risana la malattia in forza e vigore per noi e tra di noi in un mutuo aiuto e sostegno corporale e spirituale. Ecco il senso pieno e completo sull’affermazione di Gesù: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati”. Chi sono, quindi, i malati? La risposta è ormai evidente ed univoca: lo siamo tutti! Così come pure al dire di Papa Francesco, la Chiesa è vista come “Ospedale da campo” quando dichiara: «Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso». Io aggiungerei…occorre cominciare da se stessi!!!