PRO-VOCAZIONI * L'ARTE DEL CUORE: AMARE L'AMORE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 87 n.6 - Giugno 2014)

16.06.2014 11:48

 

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”:
 
a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente… Amerai il prossimo tuo come te stesso>>. (Mt. 22,37-39)

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: essere se stessi!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel discepolo: vivere d’amore!

Il cuore umano è un organo muscolare cavo a forma di cono, situato nella  parte  mediana della cavità toracica con l’apice rivolto a sinistra e centro motore dell’apparato circolatorio. Il cuore è anche la sede degli affetti, dei sentimenti, delle emozioni e, pur essendo un organo involontario, esso è dotato di impulsi provocati dal battito più o meno accelerato a seconda degli stati d’animo che ciascuno vive nel corso della propria esistenza. Diverse, infatti, sono state le espressioni per descrivere sensazioni o fenomeni emotivi: avere un cuore da leone per il coraggio, portare il cuore sulle labbra per la sincerità, spezzare il cuore per il dolore profondo, toccare il cuore per la commozione, avere una spina nel cuore per le preoccupazioni, mettersi il cuore in pace per la rassegnazione, prendere a cuore qualcuno o qualcosa è assumerne cura e dedizione…: sono questi solo alcuni tra gli esempi usati nel linguaggio figurato per leggere in profondità ciò che è scritto nel cuore umano. Esso è anche culla delle aspirazioni, progetti, valori, passioni; dunque, è da lì che tutto nasce, cresce e cessa sia quando si è spinti ad agire per il bene sia per ribellarsi al male, sia quando occorre prendere una decisione sia quando si vuol cercare la propria vocazione. Per attingere un tocco di sapienza dalla vivace e giovane sacca del cuore di Santa Teresa di Lisieux, si percepisce subito la pulsione di ciò che ella stessa col tempo poi visse: “Compresi che l’AMORE RACCHIUDEVA TUTTE LE VOCAZIONI, CHE L’AMORE ERA TUTTO, CHE ABBRACCIAVA TUTTI I TEMPI E TUTTI I LUOGHI, IN UNA PAROLA: CHE L’AMORE E’ ETERNO!...Allora, nell’eccesso della mia gioia delirante, ho esclamato: Oh Gesù, Amor mio, finalmente ho trovato la mia vocazione: LA MIA VOCAZIONE E’ L’ AMORE!” Il cuore però, per mettersi in circolo ed espandersi tra le arterie del mondo, chiede ossigeno, sangue ed acqua alla Chiesa, la sola che ne possiede in abbondanza affinché ciascuno divenga pienezza vitale di grazia e flusso continuo di benedizioni per offrirsi generosi in tutto se stessi. L’ amore, pertanto, è così esigente che non può esserlo di certo a cuor leggero poiché, come si legge in alcuni stralci di una relazione del 1951 del Beato Giustino Maria Russolillo:  “l’amore vuole essere sempre corrisposto. Ma come vuole essere corrisposto? Non ugualmente perché sarebbe piuttosto giustizia e non amore; sarebbe convenienza e non amore; sarebbe spirito del dovere, non spirito d’amore! Vuol essere corrisposto con esuberanza, con ridondanza…ma è proprio impossibile? Non pare, se viviamo nella fede, se viviamo d’amore!

Se l’amore, dunque, non s’ impone ma si dona, sarà pure umanamente comprensibile quello immenso di Dio che batte incessante nel Sacratissimo Cuore di suo figlio Gesù per scandire inesorabile il tempo che passa perché è ciò che resta ed è quel che basta!


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