PRO-VOCAZIONI: LA SPERANZA nella Tribolazione a cura di Stefania Formicola * Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 98 GENNAIO/FEBBRAIO 2025*
12.01.2025 17:04
Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.
“ Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?” (Romani 8:35)
- E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: Sperare!
- E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: Amare
Nell’anno giubilare appena iniziato questa rubrica traccerà un percorso al fine di rispondere alla domanda esigente sul grande Amore di Dio che supera tutto in tutti.

Chi ama, spera e chi spera, ama! In questo anno giubilare guarderemo da vicino i tanti stati d’animo che provocano il cuore umano, provando ad essere strumento di aiuto per il lettore attento affinché superi quei dubbi di fede che spesso inducono a odiare piuttosto che amare, a disperare piuttosto che sperare. Partiamo dal seguente interrogativo: Come è possibile sperare di fronte alle tribolazioni della vita? L’etimologia di “tribolazione”, deriva dal greco “θλίψις, thlipsis” e dal latino “tribulatio” che a sua volta deriva dal verbo “tribulari”. Si comprende che l’autentico ed originario significato è quello di “tormentare” ed “affliggere”. “Tribulatio”, infatti, è una parola composta da “tri” (tre) e “bullire” (bollire) col rimando figurativo all’idea di qualcosa che “bolle dentro” e che produce un tumulto interiore, un’agitazione, un tormento, una sofferenza, una prova. Col tempo questo termine ha assunto un significato molto più ampio indicando qualsiasi tipo di afflizione, di sofferenza, di difficoltà, di preoccupazione ed angoscia fisica, psicologica, morale e spirituale. Non esiste un elenco esaustivo su quali e quante forme di tribolazioni esistono e minano il cuore umano poiché esse sono legate alle esperienze personali ma anche a quelle collettive influenzate da circostanze, da contesti storici o sociali che le impongono. Rientrano, ad esempio, tra le tribolazioni di natura personale: la perdita di persone o cose care, del lavoro, un divorzio coniugale, la fine di un’amicizia o di relazioni importanti, di malattie, di esperienze o eventi traumatici e conflittuali che compromettono equilibri esistenziali… Le tribolazioni di natura sociale riguardano, invece le discriminazioni di razza, etnia, religione, orientamento sessuale, di genere, le disabilità, le ingiustizie subite, i soprusi, le violenze, gli inganni, le corruzioni, gli isolamenti, le emarginazioni, i disagi... Le tribolazioni di natura morale e spirituale sono invece le disperazioni, le esasperazioni, gli scrupoli, i sensi di colpa, le crisi valoriali, le paure, i terrori, i vuoti interiori, la perdita d’identità, di senso, di realizzazione… Va detto poi che la percezione della tribolazione - e conseguenti reazioni ad essa - è soggettiva: quello che per una persona può essere una grande tragedia, per un’altra può essere un’opportunità di crescita. Così come una tribolazione può essere fine a se stessa e superata nel breve, medio o lungo tempo ma può innescare ed essere interconnessa anche ad altre tribolazioni, come a formarne una catena solida che rende costante il drammatico vivere quotidiano. Affrontare le tribolazioni, entrarci dentro, superarle e vincerle è una battaglia di chi, nonostante tutto, spera contro ogni speranza: non certo per darsi un alibi od illusione ma facendo leva sulle promesse di Dio, passaporto per una vita piena e felice. Non esiste una formula magica per superare le tribolazioni, né è sufficiente armarsi di buona volontà o gaudente ottimismo per far cessare una tribolazione ma utili e finanche necessarie sono alcune strategie da usare. Tra le armi da mettere in campo per non essere separati dall’amore di Dio, innanzitutto c’è la preghiera e l’affidamento alla Sua Volontà, poi il sostegno e l’aiuto degli altri attraverso quelle relazioni positive, serie e sane perché nessuno possa pensare e credere di salvarsi dalla tribolazione da solo in ogni circostanza della vita, figurarsi poi nei momenti più difficili. Accettare la tribolazione è comprendere che umanamente non si possono controllare gli eventi esterni fatti spesso di colpi duri che si subiscono, riportandone inevitabili ferite perché fanno parte della vita e vanno sopportati. La Sacra scrittura fa da supporto e testamento spirituale attraverso esempi viventi di quanti hanno sperimentato profonde tribolazioni eppure hanno lottato fino alla fine. Giobbe ne è l’emblema per eccellenza, su quanto fosse vera la sua speranza a fronte delle innumerevoli afflizioni e fragilità a cui fu sottoposto improvvisamente; pur avendo perso tutto ciò che aveva, riuscì a non rinnegare Dio. Anche Giuseppe, archetipo di fede, fu venduto come schiavo dai suoi fratelli e subì ingiustizie, calunnie e prigionia. Tuttavia, la sua fede e la sua integrità morale lo portarono a diventare un uomo di grande potere in Egitto, salvando così la famiglia dalla carestia. La sua storia tribolata insegna che anche nelle situazioni più difficili, Dio può trasformare il male in bene. Ed ancora: Daniele gettato in una fossa piena di leoni affamati, ne uscì illeso; Ester, audace ebrea in regno straniero, rischiò la vita per salvare il popolo da un genocidio riuscendo nella sua impossibile impresa; Paolo, perseguitato per la sua fede in Cristo subì prigionie, naufragi e innumerevoli pericoli divenendo l’Apostolo delle genti; Abramo che lasciò la sua terra; Sara che tribolò l’umiliazione; Giacobbe che fu esiliato; Elia perseguitato; Geremia contrastato e minacciato di morte…E poi Maria, la madre di Gesù, la corredentrice; gli apostoli, perseguitati ed uccisi per la causa del Vangelo; Stefano, il primo martire cristiano, lapidato a morte per la sua predicazione… Si potrebbe continuare all’infinito nell’elencare tutti i tribolati della storia e della vita, quelli di ieri, di oggi e sicuramente anche del domani... Tantissimi uomini, donne, apostoli e profeti che sono e resteranno per sempre il prolungamento della Passione del Cristo tribolato e morto…ma con Lui anche eternamente Risorti.