PRO-VOCAZIONI *LA PREGHIERA (Giornaliera) a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 93 n.2 - FEBBRAIO 2020)

01.02.2020 20:22

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Pregate sempre, senza stancarvi mai>>( Lc 18,1)                                                

 

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: comunicare!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: pregare!

Si impara fin da bambini a pregare sulle ginocchia dei propri genitori o, con maggiore probabilità oggi, su quelle dei propri nonni. Sono le preghiere ordinarie che rientrano cioè nella quotidianità del vivere con fede, propriamente dette “Preghiere del buon cristiano”. Se ne conoscono diverse: il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Gloria al Padre, l’Angelo di Dio, l’Eterno Riposo, il Credo come professione di fede, il Confesso a Dio, la preghiera del mattino e della sera. Ad esse si aggiungono quelle dell’Atto di fede, di speranza e di carità, l’Atto di dolore e la Salve Regina. Questo è un elenco ormai consolidato da millenni, pertanto esso è diventato finanche la base di appoggio che regge tutte le altre preghiere specifiche e particolari come lo è il corollario di Novene, Pie pratiche devozionali, il Santo Rosario…e via via discorrendo. In ognuna di queste preghiere essenziali, c’è il compendio di tutta la fede in Cristo. Spesso esse, per la loro ripetitività mnemonica, vengono recitate senza rifletterci su, tanto appaiono scontate ed alla portata di tutti ma… agire in tal modo non certo eleva l’anima a Dio semmai può rischiare di stancarla e di annoiarla a lungo andare. Occorrerà, invece, per ognuna di esse recitarle meditando su ogni parola pronunciata, per comprenderne ed assimilarne tutto il senso e la grandezza senza fretta ma con calma e spirito di amore. Solo se si riuscirà a pregare in questo modo, si potrà dichiarare a se stessi di averlo fatto per davvero altrimenti si è perso solo del tempo od ancor peggio si è arrecati solo insulto e beffa dinnanzi a Dio perchè non si è avuto né rispetto né considerazione alcuna. Sapersi fermare e disporsi bene alla preghiera sarà, dunque, il primo gradino che permetterà di innalzare lo spirito alla contemplazione ma per farlo sarà necessario innanzitutto un sano desiderio nel volere instaurare una vera e feconda relazione col Signore. Solo in un secondo momento ed all’occorrenza, si saprà parlarGli ed ascoltarLo in un dialogo a tu per Tu senza più fine.