PRO-VOCAZIONI *LA PREGHIERA (Corone e Coroncine) a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 93 n.4 - APRILE 2020)

02.04.2020 11:05

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

<>( Lc 18,1)                                                

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: comunicare!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: pregare!

Tra le Pie Pratiche devozionali si considerano per questo mese le Corone e le Coroncine dette propriamente così perché pregate con formule lunghe o brevi e mantenendone costanza nel ritmo. Ce ne sono di svariate, ovvero per ogni richiesta ed esigenza particolare . Pregare ritmicamente per un determinato numero di volte una preghiera in sequenza non vuol dire recitare a memoria qualcosa come se si trattasse di un passatempo ma è il rinnovare nel cuore continuamente una data preghiera e accorata richiesta al fine di assimilarla, farla crescere nel fervore di spirito, chiedere con insistenza una grazia, desiderarla con accanimento. Se si chiedesse ad esempio ad un innamorato/a di esprimere il proprio sentimento verso l’amato/a, la risposta naturale ed istintiva sarebbe quella di pronunciare senza noia né interruzione quel “ti amo” per tante e tante e tante volte per farlo penetrare fino in fondo proprio come se si sgranasse una Corona o Coroncina. Amare è pregare, così come pregare è amare. Tra le Corone eccelse di tutte le devozioni, in testa troneggia il Santo Rosario alla Vergine Maria Immacolata. Il nome deriva da un “roseto” perché ogni grano della Corona rappresenta appunto una rosa, quale fiore il più bello e profumato che viene offerto alla Madonna affinché le nostre umili preghiere possano trovare accoglienza e degnazione nel Suo purissimo e devotissimo cuore per offrirle poi a Nostro Signore proprio come se si trattasse di un bouquet di fiori. Le immagini, i paragoni, le allusioni servono per dare forma ed espressione alle azioni che si compiono e non vanno, dunque, interpretati come fantasticherie o bigottismi adatti a vecchiette, a spiriti ingenui ed ancor peggio a gente ignorante o di basso ceto sociale. Niente affatto! Esse sono pratiche riconosciute ed approvate dalla Chiesa come mezzi utili ed efficaci per poter tendere l’anima a Dio, fonte e culmine di ogni sano e sincero slancio di fede.