PRO-VOCAZIONI *LA PERVERSIONE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 90 n.10 - OTTOBRE 2017)

01.10.2017 10:05

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<<Una generazione perversa e adultera, pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato… > (Mt 12,39)

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: credere!
  •  E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: fidarsi!

L’ argomento che segna la provocazione di questo numero della rivista è la “pretesa” a non “pretendere” altro che la fede!

LEGGI

Col termine perversione la mente è istintivamente rimandata al concetto di follie carnali sconce ed oscene che il pensiero stesso ne viene turbato ed infangato prima ancora dell’azione. Mostrare certe stranezze e trasgressioni induce a ritenere qualcosa di oscurato e segregato. La perversione c’è anche e soprattutto in materia di fede, di spiritualità, di religiosità. Non per alludere a certi fattacci pure da ritenersi incresciosi, scandalosi e vergognosi. No! Ci si vuol riferire, invece, alla perversione quale tentativo di violarne la fiducia e la fedeltà a Dio tentandolo in certe assurde richieste e prestazioni. Gesù ha fornito tanti segni ed indizi per manifestarsi apertamente come via, verità e vita attraverso la Sua Parola e le Sue prodigiose azioni; è tutto ciò che basta ad avere un sereno e sincero abbandono alla volontà divina. La perversione è il superamento della verità, richiede qualcos’altro con logiche diverse ed opposte all’essere cristiani. Il silenzio dell’Onnipotente per certe richieste è monito a questo tipo di infedeltà, di tradimento, di disobbedienza, di peccato. Nel Vangelo di Marco (Mc 8,12) viene anche rafforzato tale divieto con un  linguaggio non verbale,  vedendo cioè Gesù tirare un profondo sospiro -  sospirò profondamente  -  quasi come il trattenersi la grazia per mezzo del suo Santo Spirito a non potere/volere/sapere alitare su quanti (specie sulle autorità religiose) gli appartengono intimamente benché chiamati a rappresentarlo nella fede stessa. Essa, infatti, non si mostra esteriormente si dimostra intimamente perché dimostrandosi è essa stessa a mostrarsi con un’autentica testimonianza.

ANNOTA

Don Giustino Maria Russolillo scriveva così: “O mio Dio e mio tutto, quanta ripugnanza fa lo spirito mondano di cui sono animati alcuni…e tanti anche tra i più vostri!”

RIFLETTI

Sarà onesto porsi, allora, queste tre domande a fronte dell’argomento: 1) Cosa hai preteso ti mostrasse Gesù? 2) Cosa hai preteso ti dicesse Gesù? 3) Cosa hai preteso ti facesse Gesù?