PRO-VOCAZIONI * EMULARE ED ACCUMULARE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 88 n.11 - NOVEMBRE 2015)
Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.
<<Non accumulatevi tesori sulla terra…Accumulatevi invece tesori nel cielo >> (Mt 6,19-21)
- E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: arricchirsi spiritualmente!
- E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: impoverirsi materialmente!
“I soldi non fanno la felicità ma aiutano a vivere”! Sarà la ricchezza a provocare il numero di questa rivista, in riferimento al passo descritto in Matteo 6 ai versetti 19-21.
Quante volte, infatti, è toccato sentire dire da qualcuno e ricordare a qualcun altro questa espressione sul danaro per sminuirne le continue e tante lamentele o per riuscire a stento ad arrivare soddisfatti a fine mese. Sarà pure capitato di sentirlo rivolto a quanti non pensano essere abbastanza ricchi mentre accumulano altri ed ancor più beni onde cercare di uguagliare o di superare altri. Accade sovente che si cumulano problemi e preoccupazioni in diretta proporzione all’accumulo di cose materiali per uso improprio e smodato così che anche i sentimenti, prima o poi, faranno da padroni. Un ricco difficilmente riuscirà ad essere esente da gravi difetti; un ricco quasi sicuramente sarà il soggetto promotore dei disagi e delle ingiustizie sociali.
Per meglio spiegare le dinamiche psico-sociologiche legate a questi fenomeni, è bene analizzarne la materia oggettiva per risalire, man mano, ai soggetti invischiati in questo circolo vizioso. E’ noto ormai ai più che, negli ultimi due secoli, molte teorie di natura economica come quelle del capitalismo, del socialismo, del liberismo, etc…si sono scontrate col fenomeno della ricchezza quale conseguenza di potere e di benessere. Un benessere che, a quanto pare, non fa stare affatto bene né è sinonimo della felicità tanto agognata ed a tutto disposti pur di raggiungerla. “Dio mio…feriteci tutti di questi strali della vanità delle cose, della fugacità del tempo, della necessità dell’eternità”! IlBeato Giustino Maria Russolillo, così soleva nell’intimo suo guarire i cuori ammalati da sì tanta ingordigia materiale per lasciare spazio alle sole ricchezze spirituali. Sarà mica il vedere una bella e grande villa, impreziosire le stanze segrete del cuore? Vedere una lussuosa automobile di alta cilindrata, accelerarne l’intensità dell’amore? Vedere abiti ricercati ed alla moda, rivestirne le nudità della pochezza e fragilità umana? NO! Sarà soltanto, come afferma San Gregorio di Nissa: “vedere Dio, il fine per conseguire tutti i beni che si possono concepire”. Non si nasce, quindi, per mangiare bene, bere molto, dormire o poltrire più degli altri fino alla morte ma solo per donare o patire amando altri come se stessi. In questo fraterno possesso è racchiusa tutta la vera ricchezza!
Si racconta pure di un re di Francia che, morendo dichiarava così: “Misero me! Ho consumato tanta carta per scrivere le lettere del mio principe e non ho speso un solo foglio per scrivere i miei peccati”. O come lamentava nostalgicamente un altro grande Re di Spagna: “Oh! Fossi stato a servire Dio in un deserto e non fossi mai stato re”! Quale e quanta ricchezza vera allora si troverà in chi ha saggezza nel voler e dover disprezzare le troppe ed ingombranti cose di questo mondo! Quali più onori e quanti meno oneri avrà costui! “Non dimenticare: possiede di più chi ha meno bisogni. Non crearti esigenze” (San Josemarie Escrivà De Balaguer)
Oh cielo! Non dimentichiamocelo mai.