PRO-VOCAZIONI * DOMANDARE PER RISPONDERE a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 91 n.6 - GIUGNO 2018)

01.06.2018 10:57

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<< Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna…perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare…>> (Gv 12,48-49)

 

  • E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: domandare!
  • E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: rispondere!

 

Un dialogo attivo presuppone la reciprocità di due soggetti, il mittente ed il ricevente ovvero  chi parla e domanda e chi ascolta e risponde. Ogni sano dialogo ha un percorso ordinato e lineare che viene intrapreso secondo coscienza da ciascun interlocutore affinché ad ogni domanda possa corrispondere la giusta risposta. Lo stralcio del documento in analisi, che provoca tale concetto, è il seguente: “Lo spazio di questo dialogo è la coscienza…La coscienza è dunque uno spazio inviolabile in cui si manifesta l’invito ad accogliere una promessa. Discernere la voce dello Spirito dagli altri richiami e decidere che risposta dare è un compito che spetta a ciascuno…Lo Spirito parla ed agisce attraverso gli avvenimenti della vita di ciascuno, ma gli eventi in se stessi sono muti o ambigui, in quanto se ne possono dare interpretazioni diverse. Illuminarne il significato in ordine a una decisione richiede un percorso di discernimento…Il discernimento ne è lo strumento principale che permette di salvaguardare lo spazio inviolabile della coscienza, senza pretendere di sostituirsi ad essa.” L’attenzione, quindi, che viene qui proposta è soprattutto sulla risposta da dover dare, prima o poi, ad una chiamata che è scelta e vocazione di vita. Domande senza risposte sono il campanello dall’arme non tanto sul fatto che l’interrogativo sia errato ma che siano le risposte svianti, ambigue o addirittura mute.  Quando ciò accade non si permette di precisare e decidere perché  confonde e mette in crisi. Offendere, peccare e bestemmiare grandemente contro lo Spirito Santo che domanda, parla e chiede con insistenza, è fatto grave. In tali casi, si ricordi molto bene e lo si imprima per sempre a lettere cubitali sul proprio cuore, ciò che ammonisce Gesù a quelli che contrastano questo Santo Spirito, siano essi mittenti o riceventi: “Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata”. Rispondere in coscienza alle domanda di Spirito, dunque, è dovere SACROSANTO!