PRO-VOCAZIONI * DALLA MORTE ALLA VITA a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 87 n.12 - DICEMBRE 2014)

09.12.2014 20:03

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

 

<< …io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce >>

( Gv. 18,37)

 

·        E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: accogliere la verità!

·        E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: essere testimoni di Cristo!

 

E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. …E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza…E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.”

Così era il Natale di Madre Teresa di Calcutta, missionaria beata tra moribondi e così è stato, è e sarà il Natale di quanti si pongono alla sequela di Gesù Cristo che fu sì generato e non creato della stessa sostanza del Padre, che discese dal cielo per opera dello Spirito Santo, che si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo ma… è Natale quando si ferma soprattutto  lo sguardo su un pezzo di legno, non culla ma croce che crocifigge e mette a morte ogni uomo che nasce a questo mondo.

Perché, dunque, parlare di morte in un tempo di nascita? Perché ricordare il dolore e fare lamento mentre bisognerebbe esultare e cantare di gioia?

Non è contraddizione porre in parallelo la morte alla vita ma l’una completa e realizza l’altra! Ogni uomo che nasce alla vita, infatti, è destinato alla morte ed ogni uomo che muore alla vita risorge nella gloria dei veri figli di Dio.

Gesù, condannato a morte è interpellato dall’indeciso Ponzio Pilato che, confuso e smarrito per tanta umana ingiustizia di fronte ad una possibile - anzi evidente - presenza di re… vorrebbe forse gridarlo con gioia ma, per rispetto alla menzogna tace, stringe pugni e denti, chiude gli occhi.

Re, nato per far udire la Sua voce. Re venuto al mondo per bandirne l’ipocrisia. Re per essere testimone e portavoce di fede, speranza e verità.

La verità? Cosa sarà mai? Essa è coerenza, fatti alla mano, rischio,  coraggio, puro amore! La verità coinvolge vista, udito, olfatto, tatto, parola: attesta ciò che vede, ascolta, fiuta, tocca e dice. La verità, così ampliata, è molto scomoda poiché non si adagia in ristretta comodità né in meschino pressapochismo.

Non è un gioco di parole ma è disporre le parole su di un tavolo da gioco, come a carte scoperte per dichiarare, alla luce del giorno: due più due dà quattro mai tre né cinque. La verità è posta nel mezzo di due possibili menzogne (come Gesù tra i due ladroni) che spinge alla certezza non ad erronee probabilità. La verità non la si aspetta ma la si cerca e le si va incontro per non restare delusi e soli!

Nell’attesa del Natale, con il Beato Giustino M. Russolillo ripetiamo: ”Sia benedetto il Signore, egli sta veramente per venire!...O mio Signore, adesso è molto tempo che non ho amico. Non c’è alcuno che io pensi e desideri! E mi pare che non possa proprio più pensare e averne, per il distacco operato nel mio cuore dal senso della morte…Questa è la vostra grazia o divino Signore dell’anima mia; ma che sia corrisposta e svolta da me sino alla piena intimità con voi”.

Buon Natale a tutti!


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