PRO-VOCAZIONI *DAI LORO FRUTTI LI RICONOSCERETE (Modestia, Continenza, Castità) a cura di Stefania Formicola (Pubblicazione sulla Rivista "Spiritus Domini" Anno 96 NOVEMBRE/DICEMBRE 2023)

03.11.2023 19:28

Rubrica Spirituale che intende “provocare” ogni “vocazione”: a vantaggio (PRO) della Chiesa e per scoprire le (VOCAZIONI) nella Chiesa.

<<Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.>> (Mt. 7,17-18)                                       

  •  E’ questa la PRO-vocazione di Gesù: produrre!
  •  E’ questa la pro-VOCAZIONE nel Discepolo: fruttificare!

 

La Modestia, la Continenza e la Castità rientrano tra i frutti dello Spirito Santo che tendono a fare esercitare un forte dominio su se stessi ma non nel senso inibitorio dell’intimo viversi con spontaneità e libertà espressiva piuttosto come moderazione ed equilibrio nel discernere sempre ciò che è bene da ciò che non lo è per la vita spirituale. E’, infatti, impulsiva la reazione ad esempio che si avverte di vanità o presunzione, d’orgoglio o vanagloria ma è lodevole e virtuosa la capacità di semplicità, umiltà, temperanza perché fa convergere i meriti ai doni che provengono solo da Dio e non per capacità od attributi personali. Essere modesti tendenzialmente vuol dire essere umili di cuore anche se non si viene necessariamente umiliati ma al contrario lodati, osannati, apprezzati. Custodirsi è riservarsi un posto speciale nel cuore mite ed umile di Dio è anche e soprattutto evitare l’esposizione a quegli svariati piaceri della vita mondana per mezzo della continenza e della castità. La continenza non è il solo tenere a bada e frenare i piaceri carnali propriamente detti, è anche tenere a bada e frenare spesso la lingua, le parole, i gesti, le azioni…La carne, infatti, ha il più delle volte desideri contrari a quelli dello Spirito, sono cioè paralleli e seguono cammini distanti seppure, di tanto in tanto, essi si affianchino benché siano di natura umana e divina. 

La castità è un punto di incrocio delle due virtù precedenti, un pò come il restare fedeli alla modestia ed alla continenza dacché essa diviene tale soltanto quando sono realmente credute e rispettate al fine che si riesca poi anche ad attuarle, praticarle. Ciò è realizzabile quando si riducono ed indeboliscono tutte le forze che le fragilità e le passioni umane/carnali rendono impossibili le possibilità di altre ma alte e valevoli scelte di vita. Questa virtù è di grande bellezza e splendore, è una virtù che vale più di tutti i tesori del mondo, difficile da conquistare in quanto richiede un’ascesi intensa e continua. Il termine “castità” ha per radice il “castigare” come atto dell’astenersi, del privarsi, del digiunare al fine di purificarsi nella mente, nel cuore, nell’amore. 

Dominio di se è questo Spiritus Domini che annulla ciò che annienta, sprofonda, riduce al niente per ascenderlo, fonderlo, unirlo a ciò che comprende e compendia il Tutto divino. 

Se si dovesse scegliere, infatti, un frutto buono e gustoso ma essenzialmente sano perchè faccia bene alla salute di chi si appresta poi a mangiarlo, si terrebbe in debita cura il terreno dove l’albero viene piantato, innaffiato, concimato, curato, potato prima che esso dia la sua gemma, prima che sbocci, prima che fiorisca, prima che cresca, prima che vien colto perchè…è così che ogni albero buono produrrà frutti buoni e mai produrrà quelli cattivi. E’ dalla bontà di una vita moderata, incontaminata, castigata che la vita diverrà tutta buona. 

Ed allora…Buona Vita a tutti! 

Amen, Alleluja!!!