PERCHE' NASCERE, PERCHE' ESISTERE, PERCHE' MORIRE: UN ESEMPIO DI AUTENTICHE VITE!...sui passi di S. Caterina d'Alessandria

20.11.2017 12:00

La biografia di alcune figure della storia che hanno dato una impronta indelebile alla cristianità per l'autentica fede, il martirio, l'eroicità, l'esemplarità al punto tale da riconoscerli oggi Santi e Beati dalla Chiesa universale. Ricerca a cura di Stefania Formicola

Nata da stirpe reale, fu dotata dalla natura di un ingegno e di una bellezza così rara, che era stimata la più fortunata giovane della città. 

Ammaestrata in tutte le scienze, ma soprattutto nella filosofia dai più celebri retori, seppe innalzare il suo intelletto al disopra delle cose materiali, e dalle creature ascendere al Creatore. 

Perciò, appena sentì parlare della religione di Cristo, il suo acuto ingegno, aiutato dalla grazia di Dio, comprese che essa era quella vera e l'avrebbe abbracciata subito se alcuni legami terreni non le avessero impedito il passo decisivo. Ma il Signore, che la voleva sua sposa, affrettò il suo ingresso nello stuolo delle candide colombe a lui consacrate. 

Compresa dell'amore che il Signore nutriva per lei, si fece battezzare, dedicandosi totalmente alla beneficenza ed alla istruzione dei pagani. E tanto crebbe la fama della sua carità e del suo sapere, che giunse alle orecchie dello stesso imperatore Massimino. uomo tristemente celebre per la sua ferocia. 

Egli fece chiamare Caterina alla sua presenza, così da avere notizie più certe di ciò che di lei udiva e per conoscere più da vicino colei che tanto si celebrava. 

Appena seppe dalla bocca stessa della Santa che era cristiana, subito - con minacce ed imprecazioni - ordinò che rinunciasse a quel culto da lui tanto odiato, e che si sacrificasse a Giove. Non si sgomentò il virile animo di Caterina a quelle parole ma prontamente rispose ch'era risoluta di rimanere nella religione che professava. Incominciò a parlare della vanità degli dei e della verità dell'unico vero Dio con parole così ardenti che l'imperatore medesimo rimase sconcertato. 

Fu affidata ad alcuni filosofi pagani perché la convincessero dell'errore ma fu Caterina a riuscire nell'impresa di conversione e condurre questi alla vera religione. 

A tale smacco il feroce imperatore condannò a morte sul rogo quei nuovi convertiti. Presa poi Caterina, dopo villanie e disprezzi, comandò che il suo corpo fosse legato ad una ruota che attraverso uncini potessero strapparle le carni dalle ossa. 

La Santa non si intimorì per simile supplizio ma felice di dar la vita per il suo Sposo, si apprestò a morire fra questi atroci tormenti. Appena quel corpo verginale fu a contatto con lo strumento del suo martirio, questo si spezzò fragorosamente, producendo gran panico fra i carnefici. Non si piegò l'animo di Massimino, e comandò che la Santa fosse immediatamente condotta fuori della città e le fosse reciso il capo. Giunta al luogo del martirio, le furono bendati gli occhi ed il carnefice con un colpo staccò il capo di Caterina, ma da quella ferita sgorgò abbondante latte, ultima testimonianza della sua innocenza. 

Il suo corpo venne dagli Angeli trasportato sul monte Sinai e quivi seppellito. Sul suo sepolcro fu poi edificato un sontuoso tempio ed un grandioso monastero che resero imperitura la memoria di questa vergine e martire di Cristo.