PERCHE' NASCERE, PERCHE' ESISTERE, PERCHE' MORIRE: UN ESEMPIO DI AUTENTICHE VITE!...sui passi di S.Teresa di Calcutta

20.09.2017 12:00

La biografia di alcune figure della storia che hanno dato una impronta indelebile alla cristianità per l'autentica fede, il martirio, l'eroicità, l'esemplarità al punto tale da riconoscerli oggi Santi e Beati dalla Chiesa universale. Ricerca a cura di Stefania Formicola

Il vero nome di Madre Teresa di Calcutta era Anjeze Gonxhe Bojaxjiu, nacque il 26/08/1910 nella ex Jugoslavia e più precisamente nella città di Skopjeda, in una famiglia benestante di origine albanese. Sin da quando era piccolissima partecipava attivamente alle iniziative parrocchiali della sua città.

Nel 1928 entrò come aspirante suora per convento di Loreto. Nel 1931 prese i voti temporanei facendosi chiamare Maria Teresa. Dopo essersi trasferita presso il collegio cattolico di Saint Mary’s High School, nel 1937, prese i voti perpetui divenendo così Madre Teresa di Calcutta.

Nell’anno 1946 Calcutta fu colpita da scontri politici e sociali che costrinsero la suora ad abbandonare il collegio. Fu in quella stessa occasione che ebbe la chiamata. Nella sera del 10 settembre, mentre si trovava in treno, venne a stretto contatto con le condizioni di povertà estrema. Dopo diverse richieste nel 1948, ottenne l’autorizzazione da parte del Vaticano di trasferirsi nella periferia della città. Abbandonò il velo nero, tipico delle suore, per recarsi a Calcutta dove iniziò ad accudire i bambini più poveri. Ben presto si formò intorno a lei una piccola rete di volontari che le procuravano cibi e mezzi per assistere queste persone.

Nel 1950 la suora fondò la congregazione delle Missionarie della Carità. Il cui obiettivo era quello di accudire gli emarginati e le persone povere. In pochissimo tempo numerosi furono le persone che offrirono il loro aiuto per soccorrere la casta degli intoccabili.

Anche i lebbrosi trovarono conforto in Madre Teresa di Calcutta che nel 1958 aprì un centro a loro riservato a Tigarah. Dagli anni ’70 agli anni ’90 l’operato della congregazione crebbe a tal punto, dopo la concessione di Papa Paolo VI di operare anche fuori dai confini indiani, che la suora diventò famosa in tutto il mondo.

Nel 1979 ottenne il premio Nobel per la pace ed in quella stessa occasione si rifiutò di partecipare al tradizionale banchetto cerimoniale, chiedendo che quei soldi fossero spesi per aiutare i poveri.

I suoi ultimi anni di vita furono segnati dalla malattia fino a che il 5 settembre 1997 morì a Calcutta.

Nel 1999 Papa Giovanni Paolo II, amico fidato della suora, diede il via al suo processo di beatificazione, concluso poi nel 2003. Il 19 ottobre di quello stesso anno fu proclamata Beata. Nel 2005 l’arcidiocesi di Calcutta aprì il processo di canonizzazione che avrà termine il 4 settembre per mano di Papa Francesco.


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