PERCHE' NASCERE, PERCHE' ESISTERE, PERCHE' MORIRE: UN ESEMPIO DI AUTENTICHE VITE!...sui passi di S. Lucia da Siracusa
La biografia di alcune figure della storia che hanno dato una impronta indelebile alla cristianità per l'autentica fede, il martirio, l'eroicità, l'esemplarità al punto tale da riconoscerli oggi Santi e Beati dalla Chiesa universale. Ricerca a cura di Stefania Formicola
Nata a Siracusa tra il 280 e il 290 d.C. da una ricca famiglia, Lucia resta orfana di padre e da giovane viene promessa in matrimonio ad un patrizio. La madre di Lucia è gravemente ammalata, e nonostante le costose cure, non riesce a guarire. Lucia e sua mamma Eutichia sono molto credenti e durante un pellegrinaggio al sepolcro di San’Agata, la invocano in preghiera affinchè aiuti la donna a sconfiggere la malattia.
Mentre Lucia è assorta ha una visione: Sant’Agata le appare dicendole che lei stessa può aiutare la madre a guarire e le preannuncia che un giorno sarà la Patrona della città di Siracusa. Al ritorno dal pellegrinaggio Eutichia guarisce, e Lucia decide di dedicare al sua vita al Signore. Comincia così a distribuire le ricchezze che possiede ai poveri e ai bisognosi che incontra.
Il suo promesso sposo, indispettito per il rifiuto, la denuncia come appartenente alla religione cristiana. L’imperatore Diocleziano intanto emana i decreti che autorizzano la persecuzione dei cristiani. Lucia così viene catturata e processata.
Davanti ai suoi accusatori sostiene con fierezza di essere cristiana. Il proconsole minaccia la donna di mandarla tra le prostitute, ma Lucia gli tiene testa con le parole senza alcun cedimento. La donna è così decisa che riesce a mettere in difficoltà l’Arconte di Siracusa Pascasio. Per piegarla non resta che sottoporla a tortura. Nella sorpresa generale Lucia esce indenne da ogni ferita, riesca a sopravvivere anche alle fiamme. Quindi viene decapitata.
Gli “Atti Latini” scrivono che Lucia muore con un coltello conficcato in gola e non per decapitazione, infatti è diffusa questa immagine di Santa Lucia nell’iconografia tradizionale. Dal XV secolo in poi la devozione popolare invoca Santa Lucia come protettrice della vista, per questo viene raffigurata con gli occhi sul piatto e lo sguardo al cielo. Il nome “Lucia” deriva dal latino Lux, che significa “Luce”.
A Santa Lucia si attribuisce la fine della carestia nel 1646. La gente la invoca in preghiera, ed un testimone oculare riferisce di una colomba che vola nella Cattedrale e appena si posa viene annunciato l’arrivo di una nave piena di cereali. La popolazione attribuisce questo miracolo a Santa Lucia.
Il 13 dicembre del 304 Lucia muore, ed il suo martirio viene conosciuto in tutto il mondo. Santa Lucia è la Patrona di Siracusa, protegge le malattie della vista, gli oculisti, i ciechi, gli elettricisti. La festa liturgica nella tradizione cristiana ricorre il 13 dicembre, la data della sua morte.
Secondo la tradizione, i resti del corpo di Lucia vengono tumulati nello stesso luogo in cui la donna subisce il martirio. In seguito le catacombe di Siracusa, dove le reliquie vengono riposte, prendono il nome della Santa. Nell’anno 878 circa Siracusa subisce l’invasione dei Saraceni, quindi le reliquie appartenenti a Santa Lucia vengono messe altrove per sfuggire agli invasori.
Nel 1204 i Veneziani, sbarcati a Siracusa, si impossessano di alcune reliquie e le trasportano a Venezia, dove viene nominata compatrona della città. Tutt’oggi il corpo della Sante si trova nella Chiesa dei Santi Geremia e Lucia di Venezia. Altri riferiscono di una seconda traslazione delle reliquie di Santa Lucia ad opera del vescovo Teodorico di Metz. Da questo luogo il culto di Santa Lucia si diffonde ovunque.