PERCHE' NASCERE, PERCHE' ESISTERE, PERCHE' MORIRE: UN ESEMPIO DI AUTENTICHE VITE!...sui passi di S. Fiorenzo

20.10.2019 12:00

La biografia di alcune figure della storia che hanno dato una impronta indelebile alla cristianità per l'autentica fede, il martirio, l'eroicità, l'esemplarità al punto tale da riconoscerli oggi Santi e Beati dalla Chiesa universale. Ricerca a cura di Stefania Formicola

La vita di questo santo è avvolta nella leggenda. Essa è illustrata in un ciclo di affreschi nella chiesa a lui dedicata a Bastia Mondovì.

Secondo una lettura agiografia, Fiorenzo avrebbe condiviso la sorte della Legione tebea.

Fiorenzo sarebbe nato da una famiglia nobile; versatissimo all'uso delle armi, venne arruolato dal principe Maurizio nella sua legione e con essa partì per un viaggio che li condusse a Gerusalemme, dove ricevette il battesimo e poté visitare i luoghi santi. Gli imperatori Diocleziano e Massimiano ordinarono alla legione di tornare per sedare i tumulti che erano scoppiati in Savoia. Nel viaggio di ritorno, fecero tappa a Roma, dove ricevettero udienza dal papa Marcellino e ricevettero da lui la cresima. Giunti a Martigny, appresero che i nemici da sconfiggere erano in realtà i Cristiani del luogo. Alcuni squadroni, tra cui quello di Fiorenzo, si ritirarono sulle montagne circostanti, mentre la maggior parte rimase nella vallata di Agauno insieme a Maurizio per affrontare le schiere dell'Imperatore.

Così Fiorenzo sopravvisse alla strage dei Martiri Tebei e decise di scendere in Piemonte con i suoi compagni per predicarvi il Vangelo. Si fermò a Bastia, accolto benevolmente dai suoi abitanti, prodigandosi in miracoli, ma la vendetta degli imperatori non si fece attendere. Essi avevano inviato spie alla ricerca dei sopravvissuti dall'eccidio e pubblicato nuovi editti contro i credenti cristiani. Lo trovarono e lo portarono in giudizio. Per aver salva la vita avrebbe dovuto rinnegare la fede cristiana e sacrificare agli idoli, cosa che Fiorenzo rifiutò di fare. Legato alla colonna e aspramente flagellato, Fiorenzo cantava inni sacri e lodava Dio, persistendo nel rifiuto di sacrificare agli idoli.

Fu decapitato il 22 settembre del 297.