PERCHE' NASCERE, PERCHE' ESISTERE, PERCHE' MORIRE: UN ESEMPIO DI AUTENTICHE VITE!...sui passi di S. Filomena

20.08.2018 12:00

 

La biografia di alcune figure della storia che hanno dato una impronta indelebile alla cristianità per l'autentica fede, il martirio, l'eroicità, l'esemplarità al punto tale da riconoscerli oggi Santi e Beati dalla Chiesa universaleRicerca a cura di Stefania Formicola

 

Figlia di un Re della Grecia, i suoi  genitori erano pagani, e non avendo prole offrivano sacrifici a falsi dei. Un giorno un medico cristiano disse ai suoi genitori: "battezzatevi e fatevi Cristiani e Dio vi darà la prole". Accettarono la proposta e si fecero istruire, ricevettero il Santo Battesimo ed abbracciarono la religione Cattolica. Un anno dopo nacque una bella bimba che chiamarono  Filomena e cresceva con l'educazione Cristiana; a cinque anni fece la Prima Comunione, a 11 anni fece a Dio il voto di Verginità. Giunta all'età di 13 anni, Diocleziano intimò guerra a suo padre che costretto a portarsi a Roma per trattare la pace ed evitare la guerra, volle condurre con sé anche Filomena e sua moglie. Arrivati a Roma trovarono Diocleziano nel palazzo dei Bagni. Appena vide la ragazza preso da sì tale bellezza, promise a suo padre la pace e la sua protezione, a patto che gli concedesse di dargli Filomena come sposa.

Il padre acconsentì, ma Filomena non volle, negandosi con queste parole: "Non posso perché ho consacrato a Gesù il Cristo la mia Verginità". Incessanti preghiere le fece suo padre e sua madre, dicendole: "Abbi pietà di tuo padre e di tua madre e della tua patria". Filomenaerisposi: "Il mio padre è Dio, la mia patria è il cielo".

Suo padre, quindi, andò da Diocleziano e gli riferì: "Filomena non vuole maritarsi". L'imperatore la volle alla sua presenza e vedendosi deluso nelle speranze, perché ella era in-flessibile a tutte le sue promesse, le disse: "Non mi vuoi amante, mi sperimenterai tiranno". Turbato nel suo orgoglio di re e di uomo, ordinò che fosse rinchiusa nel carcere, ed ogni 24 ore le faceva portare pane ed acqua. Dopo 37 giorni apparve a Filomena la Santissima Vergine, che le disse: "Figlia mia prediletta, tu resterai ancora 40 giorni in questo carcere e poi sarai esposta a vari martiri; ma l'Arcangelo Gabriele e l'Angelo tuo custode ti assisteranno e ne uscirai Vittoriosa ".

Trascorsi i 40 giorni fu esposta nuda alla flagellazione, ne uscii tutta piena di piaghe e quasi moribonda gettandola in carcere. Ma Dio subito la guarì, e all'indomani fu trovata completamente sanata. L'imperatore udendo tutto l'accaduto la fece portare di nuovo alla sua presenza e fece di nuovo la proposta  a Filomena di sposarlo; ma sentendo di nuovo l'indomito rifiuto ordinò che fossi condannata al martirio delle frecce. Appena legata, fu rapita in estasi e le frecce invece di ferire il suo corpo, tornarono indietro uccidendo parecchi saettatori. Dopo questo prodigio per ordine dell'imperatore fu presa un'ancora, fu legata al collo di Filomena e fui gettata nel Tevere ma gli Angeli spezzarono le corde dell'ancora e la fecero passare a piedi asciutti. Il popolo vedendo quest'altro miracolo incominciò a gridare ai carnefici: "E' libera! ...è libera!..." ma quelli, per paura di una rivoluzione popolare, la  decapitarono il giorno venerdì 10 agosto, un'ora dopo mezzogiorno.


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