PERCHE' NASCERE, PERCHE' ESISTERE, PERCHE' MORIRE: UN ESEMPIO DI AUTENTICHE VITE!...sui passi di S.Chiara

20.08.2017 12:00

La biografia di alcune figure della storia che hanno dato una impronta indelebile alla cristianità per l'autentica fede, il martirio, l'eroicità, l'esemplarità al punto tale da riconoscerli oggi Santi e Beati dalla Chiesa universale. Ricerca a cura di Stefania Formicola

Chiara nasce nel 1193 (o 1194) in una famiglia dei nobili di Assisi, figlia di Favarone e di Ortolana. Abita in una casa che si affaccia sulla piazza di S. Rufino. Fin da piccola impara dalla madre a pregare, ad aiutare i poveri. Durante la lotta tra Assisi e Perugia, insieme alla sua famiglia, si trasferisce a Perugia (tra gli anni 1202-1205). Dopo il suo ritorno ad Assisi, vive l’inizio dell’avventura evangelica di Francesco al quale si sente attratta tanto da volerlo incontrare più volte fino alla domenica delle Palme, (1211 o 1212), quando, nella notte, fugge di casa per raggiungere i frati alla Porziuncola e lì donarsi al Signore povero e crocifisso. 

Dopo un peregrinare tra le monache benedettine di Bastia e poi nel luogo di S. Angelo di Panzo, Chiara è condotta definitivamente da Francesco e da altri frati alla piccola chiesetta di S. Damiano, insieme alla sorella Agnese che da poco l’aveva seguita. Qui è raggiunta dall’amica Pacifica e ben presto altre donne, desiderose di seguire Cristo, si uniscono alla piccola fraternità che si stava formando attorno a Chiara. Il loro desiderio: seguire la linea di Francesco attraverso i suoi insegnamenti secondo il Vangelo fatto di povertà e santità.

Dopo la morte di Francesco,  Chiara è custode del dono della nuova spiritualità evangelica portata dal Santo di Assisi e la difenderà fino alla fine, anche ‘lottando’ con il Papa che voleva farle avere possessioni per la sicurezza economica del monastero. Solo poco prima di morire Chiara vede coronato il suo desiderio di avere una Forma di Vita approvata dal Papa nella quale si riconosce il privilegio di vivere la povertà da lei sommamente amata perché scelta dal Figlio di Dio! 
Alla fine della sua vita, le sorelle la sentono pronunciare questo grande inno alla vita, all’amore, al Signore:
Va’ secura in pace, però che haverai bona scorta, perochè quello che te creò innanti te santificò, et poi che te creò mise in te lo Spiritu Sancto; et sempre te ha guardata como la matre lo suo figliolo lo quale ama”. Et agionse: “Tu, Signore, sij benedecto, lo quale me hai creata”.
Parole che rivelano ciò che abita nel cuore di Chiara, la quale l’11 agosto 1253, lascia questo mondo per incontrare ed abbracciare quel “Re della gloria” che tanto ha amato.


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