DISCERNIMENTO
Passi di un cammino vocazionale alla scoperta di se stessi attraverso domande ricavate da alcune affermazioni di citazioni bibliche.
- DOMANDA
"Signore, che cosa vuoi che io faccia?” (At 22,10)
- RISPOSTA
La vocazione non è qualcosa che s'inventa ma è una realtà che si trova.
La vocazione non è un progetto che si ha ma una missione che deve realizzarsi.
Non si tratta principalmente di una decisione da prendere ma di una chiamata alla quale rispondere.
Per scoprire la “vocazione” occorre innanzitutto la preghiera al Signore.
Attraverso di essa si incontra la volontà di Dio mediante lo Spirito Santo che affina l' orecchio e le percezioni per ascoltare davvero ciò che è insito in ciascuno.
- DOMANDA
“C’era nel mio cuore un fuoco ardente, acceso nelle mie ossa e anche se facevo di tutto per soffocarlo non ci riuscivo” ? (Ger 20, 9)
- RISPOSTA
Per scoprire ciò che Dio vuole è necessario ascoltare, osservare e fare esperienza.
Per questo motivo occorre fare “silenzio interiore”; i rumori e le distrazioni impediscono di percepire e riconoscere la vera chiamata e ciò che c'è nel proprio intimo ovvero desideri, paure, pensieri, fantasie, inquietudini, progetti.
Importante è anche Ascoltare nello stesso modo quelli che seguono la propria inquietudine come quelli che vanno in altre direzioni.
Ascoltando il proprio cuore ci si domanda: che cos’è ciò che si desidera?
Imparando ad osservare gli altri attorno a sè ci si domanda: che cosa sta scoprendo attraverso di loro, nella povertà, ignoranza, dolore, disperazione, bisogno…?
Guardare la propria storia personale è chiedersi: qual è il cammino che Dio ha indicato percorrere finora? Quali sono stati i momenti più importanti? In quale modo Dio è stato presente o assente in questi avvenimenti? Quali persone sono state concretamente importanti ? Perché? Che cosa si sente volere adesso? A cosa e a chi volere dedicare tutta la vita?
Attenzione soprattutto nel discernere se l' inquietudine che si avverte è segno di una vera chiamata ad una consacrazione o sono invece stimoli che Dio concede affinché si intensifichi la vita cristiana da laico.
- DOMANDA
“Osservate come è il paese ed i suoi abitanti, se sono forti o deboli, numerosi o no; come è la terra, buona o cattiva; come sono le città abitate, con mura possenti o con tende provvisorie; come è la terra se fertile o no, con vegetazione o spoglia”? (Num. 13, 18-20).
- RISPOSTA
I cammini attraverso i quali si può realizzare la propria vocazione sono molteplici e numerosi. Non basta sapere solo cosa fare ma anche dove fare.
Per poter sapere qual è il posto giusto nella Chiesa, conviene che si conoscano le diverse chiamate, scoprendo cioè tutto un ventaglio di possibili scelte e quale tra tutte attrae di più osservando da vicino lo stile di vita Informandosi su quale sia la missione specifica e quali sono i mezzi, gli apostolati che vengono usati per realizzarla: insegnamento, ospedali, direzione spirituale, promozione vocazionale, missioni, predicazione di esercizi spirituali, mezzi di comunicazione, ecc. e Conoscere quali sono i principali destinatari del loro apostolato: giovani, poveri, sacerdoti, malati, bambini, seminari, anziani, ecc.
Anche se normalmente allo sperimentare un’inquietudine vocazionale si sente anche “un’attrazione” per una “specifica vocazione”, vale comunque la pena dedicare del tempo per informarsi e conoscere più a fondo non solo questa prima vocazione ma anche altre realtà. Se alla fine ci si decidesse ancora per quel tipo di vocazione verso la quale si è attratti inizialmente, il tempo impiegato consentirà ancora più certezza e non sarà stato tempo sprecato.
- DOMANDA
“Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro." ? ( Lc 14, 28-30)
- RISPOSTA
La vocazione è un’impresa troppo importante e doverosa ed è il primo ed essenziale lavoro che ciascuno deve intraprendere prima ancora di acconsentire alle innumerevoli scelte che la vita presenterà giorno dopo giorno. Essa è così necessaria e vitale al punto tale da essere degna di poter investire anche tutta la vita, se le circostanze in qalche modo lo impongono o le proprie incertezze lo ritardano, per riuscire a capirla, comprenderla e finalmnmente viverla fino in fondo.
Per questa ragione non ci si può affidare al caso nè tentarla come se fosse un' avventura senza prima accogliere ciò con una accurata e seria riflessione su se stessi, sulle capacità, limiti personali, sui segni concreti ed evidenti, su ciò che ne favorisce la realizzazione o su ciò che è contrario od in constrasto ad essa, ciò che attrae o ciò che si vorrebbe evitare ed escludere a priori.
L'impegno e la responsabilità nel discernimento di questa divina volontà coinvolge l' intelligenza per poter capire qual è il progetto di Dio attraverso la luce dello Spirito Santo che farà scoprire la chiamata. Non bisogna però pensare di giungere ad avere l'assoluta certezza in ciò che Dio chiede poichè la chiamata ad un qualsiasi stato di vita non è statica cioè una volta e per sempre ma dinamica. Allora, solo dopo aver individuata la sola ed unica strada, in essa si inizierà e percorrerà il cammino passo dopo passo per raggiungere la pienezza di se stessi.
Decifrando questi “Segni” si potrà avere la certezza solo morale della chiama, la sola che incita all'azione.
- DOMANDA
“Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: "Ti seguirò dovunque tu vada"? (Lc 9, 57).
- RISPOSTA
Avendo scoperto quello che Dio vuole occorrerà decidersi a risponderGli e seguirLo con generosità.
Prendere la decisione è difficile. Si avrà paura. I limiti sembreranno montagne: "Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane" (Ger, 1, 6).
Nonostante i limiti si risponderà come Isaia: "Eccomi, manda me!" ( Is 6, 8).
Dire il “sì”, con il quale si impegni tutta la vita è una grazia. Chiedere allo Spirito Santo di ricevere questa capacità di rispondere è decidersi.
La decisione è un passo nella fede, un atto di fiducia nonostante dubbi e paure.
- DOMANDA
“Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono”? (Mt 4, 21-22).
- RISPOSTA
Una volta presa la decisione, sarà importante lanciarsi con coraggio attraverso tutti i mezzi che si hanno a disposizione per realizzare ciò che si è deciso.
Con tale decisione verrà impegnato anche tutto il passato e per il futuro si cercherà solo di impegnarsi ad essere fedele.
L’unica forma per realizzare il progetto di Dio nella propria vita è la fedeltà quotidiana vivendo ogni momento con coerenza in ciò che si è deciso.
Quando poi verranno le difficoltà occorrerà perseverare!
Il cammino che si inizierà è difficile, più di quello che si crede. Il sentiero è duro e pertanto è utile prepararsi alla lotta per affrontare problemi e superare ostacoli.
- DOMANDA
“Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia” ? (At, 22, 10)
- RISPOSTA
La direzione spirituale non è solamente un passo in più nel processo di discernimento vocazionale: è un mezzo del quale si può profittare in ciascuno dei passi visti finora.
Il direttore spirituale motiverà a pregare ed aiuterà a capire i segni della volontà di Dio che si percepiscono. Egli indicherà dove attingere informazioni ed aiuterà nella riflessione.
Nel momento della decisione, si allontanerà affinchè dia respiro a rispondere liberamente alla personale chiamata. La sua preghiera ed il suo sacrificio otterranno dallo Spirito Santo luce per scoprire la vocazione e forza per seguirla. Se è vero che la vocazione è una chiamata personale di Dio e che nessuno può ascoltare meglio di se stessi nè rispondere se non personalmente, è altrettanto vero che si ha bisogno di qualcuno che accompagni nel discernimento vocazionale.
E’ facile anche farsi illusioni: si potrà, infatti, credere che sia chiamata di Dio quella che in realtà è un proprio desiderio o, al contrario, si potrà pensare di non avere una vocazione quando in realtà Dio sta effettivamente chiamando.
Dialogare e confrontarsi con il proprio direttore spirituale per verificare l’autenticità della propria vocazione è molto importante.
Nel discernimento del progetto di Dio su di sè, non si potrà fare a meno della mediazione della Chiesa. Scoprire la vocazione non è facile ma nemmeno impossibile.
Se con sincerità ci si impegnerà a cercare la volontà di Dio sarà possibile capirla: dunque, pregare, dialogare con il direttore spirituale, percepire, informarsi, riflettere, decidersi ed agire.
Questi sono i passi del cammino vocazionale per giungere alla meta poco per volta.
C’è, in tutto questo percorso, certamente la fatica di chi vuole raggiungere la vetta ma con essa c’è sicuramente la grande gioia di vedere un orizzonte molto più amplio, più profondo e più grande fatto di verità, bontà ed amore.
In questa ascesi c'è anche e soprattutto una guida sicura che intercede, accompagna, incoraggia e sostiene. E' la Vergine Maria: Lei non delude, non dispera, non tradisce ed accompagna al “porto sicuro”, SEMPRE!
- DOMANDA
- RISPOSTA
- quando la cosa in sè è buona
- quando è costante nel desiderio
- quando gli eventi esterni la favoriscono
- DOMANDA
- RISPOSTA
In questi ultimi decenni il termine vocazione si è unito alternativamente a quello di “crisi” o “problema”. Non però perché ci siano minori vocazioni nelle anime delle persone!
E’ sotto gli occhi di tutti il calo numerico delle vocazioni al ministero ordinato, alla vita consacrata, missionaria,…ma più nel particolare è così per ogni vocazione, per ogni scelta di vita. Le contrarietà, gli ostacoli-impedimenti, la superficialità e l’ostilità esterne alle vocazioni sono tra gli elementi da non sottovalutare per motivarne tale crisi. Anche il fenomeno corruzione oggi la fa da padrone!
- DOMANDA
- Come valutare le contrarietà di una vocazione o scelta di vita in rapporto alle contrarietà nei mezzi per corruzione o proibizioni dell’ ambito scelto?
- RISPOSTA
Significherà che quell’ambito non è degno di accogliere tale vocazione o il chiamato non è degno di entrarvi o restarvi in quell’ambito!
Questi interrogativi sono utili, necessari, spinosi e provocatori ma danno spunti concreti per una efficace ed attenta valutazione dei fattori vocazionali.
Oggi la questione vocazione è molto grave perché si è inibiti da un sistema totalmente inibitorio. Tali vocazioni, meglio affermare vite (perché ogni vita è vocazione) possono essere deviate per mezzo di ostacoli, impedimenti, ostilità, contraddittorietà… così ad esempio si potrebbe indurre ad essere donne invece che uomini, dirigenti invece che impiegati, sacerdoti invece che giudici, figli invece che padri e madri, guerriglieri invece che missionari di pace…
Con tali contraffazioni, per conseguenza, si finirà di male in peggio. In tal modo non ci saranno vocazioni autentiche o saranno mancate!
(By Forania:-)